Veronica Roth, Poster girl. Mondadori, 2023
Dieci anni fa, Sonya ha posato per il manifesto di propaganda della Delegazione. Così il suo volto è divenuto il simbolo dell’ordine instaurato dal regime. “Quel che è giusto è giusto” recita lo slogan del manifesto. Ma chi stabilisce quello che è giusto?
Ora tutto è cambiato: il regime della Delegazione è stato abbattuto e il potere è in mano al Triumvirato. Tutti coloro che hanno avuto un ruolo nel regime sono stati rinchiusi nell'”Apertura”: a loro è garantita una sopravvivenza di stenti, sotto il controllo rigido e continuo assicurato dagli impianti, dispositivi elettronici installati nel cervello che riprendono ogni singolo movimento. Anche Sonya è costretta alla prigionia dell’Apertura, sola e ormai orfana della famiglia.
Finché un giorno, una vecchia conoscenza di Sonya che lavora per il Triumvirato, le offre la possibilità di uscire dall’Apertura. Se riuscirà a rintracciare Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora bambina, sarà libera. La ricerca di Grace si trasforma per Sonya in una discesa agli inferi, in un viaggio difficile e pericoloso per ritrovare la libertà e la salvezza.
Un cammino di ricerca e di redenzione
Non leggo spesso romanzi distopici, ma Poster girl è stata una felice scoperta. Prima di tutto perché è un romanzo avvincente che non mi ha lasciato tregua fino all’ultima pagina. Ma non è solo per questo che ve lo consiglio. Direi che ciò che mi ha letteralmente catturato è la narrazione del mondo interiore di Sonya, con cui è facile identificarsi e condividere il dramma delle scelte e il peso del riscatto. Sonya è un personaggio vivo e reale quanto lo sono la sua sofferenza e la sua ricerca di redenzione. Un cammino intenso e traumatico erede di quello del Raskòl’nikov di Dostoevskij, che conduce, infine, alla pietà per le vittime della storia.
PADRI E FIGLI
Possono le colpe dei padri ricadere sui figli? Qual è il prezzo del riscatto per gli errori compiuti dalla famiglia? La storia di Sonya sembra cercare una risposta a tali domande. Non solo le azioni dei padri ricadono sui figli, ma anche i loro insegnamenti morali, l’ordine da loro imposto alla famiglia. Le scelte di Sonya, infatti, sono condizionate dal credo dei suoi genitori, giusto o sbagliato che sia. Smarrita e senza più certezze, Sonya ricostruisce nell’Apertura un legame forte con Nikhil, un anziano che condivide con lei la prigionia e che le dona un affetto incondizionato, come se, davvero, lei fosse sua figlia.
Il controllo della tecnologia
Era inevitabile che Poster girl mi facesse riflettere sull’uso della tecnologia (dei dispositivi elettronici, in particolare) e sul controllo che esercita su tutti noi. Il collegamento è fin troppo scontato. Nel romanzo, l’impianto di un dispositivo elettronico consente a tutti i cittadini della megalopoli di ricevere informazioni su ciò che li circonda. Ma è proprio attraverso gli impianti che la Delegazione ha il controllo sulla società: un atroce meccanismo che le permette il controllo totale.
È un richiamo alla nostra attenzione verso i rischi che ci circondano e che, troppo spesso, sottovalutiamo.
Veronica Roth
Veronica Roth, scrittrice statunitense, è autrice della trilogia Divergent, Insurgent e Allegiant e della serie Carve the mark. Poster girl è il suo ultimo romanzo.
Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio.