Morte di cioccolato

Morte di ciccolato, di Michela Gecele. Edizioni Forme Libere, 2016

Il mondo del giallo si arricchisce di una nuova voce: Michela Gecele  è la creatrice della serie “Ada: torte e delitti” che ha come protagonista una simpatica docente di sociologia che vive tra Berlino, la sua città natale, e Catania. Una signora in giallo appassionata di cucina, con un fiuto eccezionale per i misteri.

Nella mia cronica disorganizzazione, ho iniziato la serie di cinque volumi dal terzo capitolo, Morte di cioccolato. Prometto di colmare la lacuna e di leggere presto gli altri libri della serie, fino al quinto, Sant’Agata. Atto settimo, uscito nel 2019: naturalmente, vi farò sapere com’è andata la lettura.

Ma torniamo a Morte di cioccolato: in uno dei suoi frequenti viaggi, Ada incontra Alberto, un giovane affascinante che ha avviato da poco  un’attività di intermediazione tra  imprenditori, produttori e artigiani del cioccolato. Tra i due è amore a prima vista, interrotto solo dalla partenza di Ada per Catania.  Ed è dopo il suo arrivo a  Catania che Ada, preoccupata per l’assoluta mancanza di notizie, spinge il suo amico e ospite berlinese, Karl, a contattare  Alberto. Purtroppo Karl lo troverà ormai cadavere nella sua abitazione. Cosa è successo? La mente di Ada corre subito all’appuntamento di cui Alberto le aveva parlato, quello con un giovane produttore di cioccolato venezuelano. Non le resta che tornare a Berlino per scoprire la verità.

Morte di cioccolato è una lettura piacevole: le pagine scorrono veloci, lo stile è elegante e scorrevole, il lessico spesso ricercato. L’origine berlinese di Ada e il suo andare da una città all’altra fanno del libro una sorta di piccolo racconto delle due città, dove si intuiscono le atmosfere di Berlino che fanno da contrasto alla vivacità dei suoni, delle luci e dei colori della città siciliana. Anche i personaggi esprimono i loro caratteri in controluce sulla loro città natale: l’empatica razionalità di Ada, l’ingegno fotografico  di Karl, lo spirito brillante e giocoso di Alberto. I personaggi scorrono tra le pagine catturando l’interesse del lettore più di quanto non possa  l’intreccio investigativo, motivo essenziale ma non centrale del romanzo.

Da segnalare solo qualche incertezza qua e là in alcuni dialoghi e passaggi tra i vari momenti della storia.

Un libro che vi raccomando di leggere, anche per i preziosi consigli culinari e le citazioni letterarie e musicali. Buona lettura!

Ringrazio l’autrice, Michela Gecele, per la copia omaggio.

 

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