Ragazzo italiano

Finito ieri: devo dire che, nonostante le recensioni negative lette qua e là, mi è piaciuto. È un romanzo di formazione che ci accompagna fino all’età del liceo e al primo amore del protagonista e che intreccia le vicende personali di Ninni – poi Pier Augusto – con quelle della storia italiana, uscita dalla seconda guerra mondiale e in fase di crescita economica. La metafora della trasformazione e della crescita passa attraverso il viaggio dalla provincia lombarda a Milano, lì dove Ninni inizia a prendere consapevolezza di sé e a conoscere le proprie passioni: lo studio, la lettura, la scrittura. Fondamentali i suoi insegnanti: maestri di vita, senza dubbio, che lo conoscono e promuovono con complicità le sue attitudini. Nelle ultime pagine, in quel viaggio in Grecia dove, per la prima volta, Pier Augusto sente di essere pienamente se stesso, mi sono un po’ commossa. Bello!

#librodaleggere

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